L’opera, cosiddetta ‘Hortus Conclusus’, di cui oggi è visibile qualche frammento nella parte alta delle mura del cortile e di cui alcuni lacerti sono conservati nei Musei Vaticani in attesa di restauro, era stata commissionata da Papa Pio IV all’architetto Pietro Ligorio e al pittore Taddeo Zuccari e rappresentava una sorta di giardino mistico e intimo, dedicato alla contemplazione e al riposo, abitato da animali di varia natura tra cui spiccavano alcuni pappagallini colorati, da cui il nome del Cortile. Il pappagallo, in quanto animale dotato di parola, era infatti considerato un trait d’union tra la natura e l’uomo. Urban Vision, azienda leader nei restauri sponsorizzati e presieduta da Gianluca De Marchi, ha offerto la riproduzione dell’affresco, grazie a uno studio durato cinque anni. La conferenza, cui hanno presenziato, tra gli altri, il Segretario di Stato monsignor Pietro Parolin, il Prefetto della Casa Pontificia monsignor Georg Gänswein e il cardinal Raffaele Farina, è stata anche un momento di confronto sul tema del mecenatismo moderno e sull’incontro tra privato ed istituzioni nella cura e tutela dei beni culturali.