Abbiamo bisogno di aria nuova in Italia. Soprattutto nelle nostre città. Se nel 2016 un capoluogo italiano su tre è andato oltre il limite previsto per legge per quanto riguarda le polveri sottili, anche il 2017 non è iniziato proprio al meglio. Nei primi 25 giorni del mese di gennaio, infatti, nove città italiane hanno superato 15 volte il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10, le polveri sottili più pericolose per la nostra salute.
Non vogliamo essere pessimisti ma, tocca dirlo, in giro tira una brutta aria e qualsiasi soluzione che può contribuire a dare fiducia è, mettiamola così, un vero e proprio toccasana, è ben accetta.
Soprattutto quando idee alternative con tecnologie rivoluzionarie sono in grado di aiutare l’ambiente, riducendo l’inquinamento atmosferico. Come nel caso di quella che viene ormai definita la pubblicità “mangiasmog”. Ora, vedendo le maxi affissioni sui ponteggi, in giro per le città, prima di pensare male, dobbiamo badare al sodo: non saranno il massimo in termini estetici ma riducono la concentrazione delle polveri sottili. Il nome dell’innovativa tecnologia che permette ai cartelloni pubblicitari di trasformarsi in virtuosi “mostri mangiasmog” si chiama The Breath.
The Breath, tecnologia Anemotech, installazioni Urban Vision
The Breath se ne divora di robaccia. Tra gli inquinanti che è in grado di ridurre ne troviamo diversi: i cov presenti nei solventi, nelle vernici e negli edifici civili, i clorofluorocarburi, presenti nei lavaggi a secco e nei sottoprodotti della combustione delle automobili, il benzene, la formaldeide, gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) presenti nel fumo di sigaretta e nei locali di stampa, gli ossidi di azoto e di zolfo.
In pratic,a The Breath è un tessuto composto da tre strati di materiali che sinergicamente lavorano e fanno da barriera allo smog.
I pannelli realizzati dall’azienda Anemotech, specializzata in tecnologia ambientale, sono stati installati dalla società Urban Vision sulle facciate in restauro del Palazzo della Cancelleria a Roma.
Nei prossimi mesi verranno installate altre maxi-affissioni sui ponteggi di altre zone di Roma tra cui la Scala Santa.
I fondatori di Urban Vision: Daniela Valenza, Fabio Mazzoni e Gianluca De Marchi
Urban Vision è stata fondata nel 2004 da Gianluca De Marchi, Fabio Mazzoni e Daniela Valenza.
Urban Vision è azienda leader nel recupero architettonico di prestigiosi edifici e monumenti del patrimonio artistico italiano e alla riqualificazione di importanti aree urbane. Con uffici a Roma, Milano e Londra, la società è anche Corporate Golden Donor del Fai e in oltre dieci anni di attività, grazie alla collaborazione con istituzioni pubbliche e private, sono stati restaurati più di 180 edifici tra chiese, monumenti e palazzi storici.
Abbiamo intervistato il presidente della società, Gianluca De Marchi, per capire meglio come funziona la tecnologia The Breath e quali vantaggi reali è in grado di produrre per l’aria delle nostre città.
Il presidente di Urban Vision, Gianluca De Marchi
Presidente De Marchi, la tecnologia The Breath: di cosa si tratta esattamente?
The Breath è una tecnologia innovativa progettata per ridurre l’inquinamento atmosferico prodotto da smog, riscaldamento ed emissioni industriali. È composta da un tessuto multi-strato che assorbe, trattiene e disgrega le molecole inquinanti e nocive presenti nell’aria, migliorando così la qualità dell’aria dell’ambiente circostante.
Come è nata l’idea?
Il tessuto è stato progettato e brevettato da Anemotech, una start up pavese. Non appena siamo venuti a conoscenza del prodotto, abbiamo contattato l’azienda, poiché intenzionati ad utilizzare il tessuto sulle nostre maxi affissioni e nei cantieri di restauri sponsorizzati, offrendo così ai nostri clienti la possibilità di fare investimenti pubblicitari sostenibili.
Come riesce il tessuto ad assorbire lo smog?
Il tessuto di The Breath è composto da 3 strati che lavorano in sinergia, ognuno con la sua propria funzione: una parte frontale più esterna stampabile e antibatterica che facilita la traspirazione dell’aria, una parte centrale, la cartuccia carbonica, che assorbe, trattiene e disgrega le molecole inquinanti e gli odori e una parte posteriore stampabile e battericida.
Per funzionare non ha bisogno di essere collegato a nessuna fonte di alimentazione fossile e/o elettrica perché lavora sfruttando il naturale movimento dell’aria.
L’aria passa attraverso le maglie del tessuto, raggiunge il cuore della tecnologia e continua il proprio naturale movimento tornando in circolo più pulita e respirabile.
Urban Vision nel mondo
La tecnologia è ancora in fase sperimentale o è già partita? In quante città verrà applicata?
La tecnologia è già disponibile per l’utilizzo indoor e outdoor.
Urban Vision ha sottoscritto con Anemotech una partnership in esclusiva per l’utilizzo e la distribuzione in outdoor in Italia, Uk ed altri paesi.Al di là degli impianti pubblicitari, legati ai lavori di restauro, il The Breath può essere utilizzato anche su ponteggi, cesate di cantiere e in generale nell’arredo urbano, offrendo una protezione dalle polveri sottili per tutti coloro che transitano per la strada nelle aree limitrofe, ma anche per le maestranze che lavorano nei cantieri e tutte le persone che abitano nei palazzi o lavorano negli uffici di edifici in restauro.
Per quanto riguarda le nostre maxi affissioni le principali città in cui sarà installata la tecnologia sono Roma, Milano, Napoli e Londra.
In concreto, quali saranno i benefici per le nostre città?
Nel nostro Paese, secondo il rapporto 2016 diffuso dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), nell’ultimo anno sono state 66.630 le vittime del particolato fine (PM 2.5), 3.380 quelle dell’ozono (O3) e 21.040 quelle del biossido di azoto, (NO2), dovuto come noto agli scarichi delle auto, in particolare dei veicoli diesel ma anche a impianti di riscaldamento, centrali per la produzione di energia e un ampio spettro di processi industriali. L’installazione di The Breath in un ambiente urbano permette di neutralizzare l’inquinamento causato dal consumo di energia all’interno e all’esterno di edifici, di assorbire le emissioni nocive prodotte dalle industrie e dal traffico veicolare. E’ una tecnologia che può contribuire a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.
Parliamo della vostra mission aziendale
Urban Vision ha come mission la cura della bellezza, del patrimonio artistico, culturale e storico in alcune delle città più importanti del mondo. Ma da oggi possiamo dire che il nostro lavoro contribuisce anche a migliorare l’ambiente e tutelare la salute delle persone dagli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico.
Il nostro obiettivo, infatti, come da piano industriale, è quello di diventare la prima concessionaria green d’Europa e rivestire, da qui a metà 2018, tutti nostri impianti con The Breath, per arrivare ad una copertura tale che, come dimostrano gli studi condotti dall’Università Politecnica delle Marche sulla base di test specifici, contribuirebbe all’annullamento di inquinanti e polveri sottili, compensando le emissioni di circa 14 milioni di vetture in un anno.
Cosa significa, dunque, per Urban Vision attenzione alle tematiche ambientali?
Urban Vision sin dalla sua fondazione pone una particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale delle sue realizzazioni, utilizzando tecnologie di stampa senza emissione di composti organici volatili o sostanze dannose per l’ozono, prediligendo vernici ad acqua non acriliche che garantiscano la totale assenza di inquinanti pericolosi, limitando l’inquinamento luminoso grazie all’impiego di fari a tecnologia LED, dove possibile alimentati da pannelli fotovoltaici e infine facendosi carico dello smaltimento e del riciclo dei materiali utilizzati.
Inoltre, sosteniamo il Fondo Ambiente Italiano ed abbiamo avviato ormai da tempo una partnership con Earth Day Italia, che rappresenta nel nostro Paese l’ONG internazionale che promuove la Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite.
In aggiunta da qualche anno promuoviamo anche un importante contest fotografico per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ambientali, che riscuote, soprattutto nel pubblico più giovane, un considerevole successo.
Quest’anno abbiamo voluto fare un ulteriore passo in questa direzione, siglando una partnership con Anemotech, per l’utilizzo e la distribuzione del ‘the Breath’ nell’outdoor.
Avete realizzato altre innovazioni di questo tipo e soprattutto su cosa si concentra il futuro della vostra innovazione?
Da oltre 12 anni ci orientiamo verso l’utilizzo di tutte quelle tecnologie che ci consentono di offrire prodotti innovativi e al contempo sostenibili.
Siamo quindi sempre molto curiosi ed interessati allo sviluppo di brevetti e alla nascita di nuovi materiali.
Proseguiremo senz’altro in questa direzione, sia per le maxi affissioni tradizionali sia per gli impianti a led dei nostri restauri sponsorizzati, con l’obiettivo di continuare a fare la nostra parte nella tutela dell’ambiente.
Una delle installazioni Urban Vision a Roma: il palazzo della Cancelleria
Entro il 2018, 18.700 metri quadri di cartelloni pubblicitari a Roma dovrebbero avere il tessuto mangiasmog. Lo smog “mangiato” dovrebbe risultare pari a quello emesso da circa 5 milioni di automobili alimentate a benzina. Come uno stop al giorno per 20mila auto, a non inquinare l’aria. Questa volta, la pubblicità non è solo l’anima del commercio.
Potrebbe davvero avere un’aria diversa e fare la differenza, per il 2018